Wednesday, April 11, 2012

Mansoureh Behkish ,attivista dei diritti umani e una delle sostenitrici delle Madri in Lutto (madri di Parco Laleh ) è stata condannata a quattro anni e mezzo di carcere.

A seguito degli arresti e delle repressioni degli attivisti politici e sociali in Iran, Masoumeh Behkish , 54 enne,
è condannata a 4 anni 6 mesi per "associazione illegale e azioni di cospirazione contro la sicurezza nazionale, tramite la fondazione del gruppo delle Madri di Lutto", (secondo l'articolo 610 della legge penale islamica) e per "propaganda contro il regime" (secondo l'articolo 500 della legge penale islamica) Masoumeh Behkish era una delle oppositrici alle esecuzioni di massa negli anni 80 in Iran ed è stata interrogata diverse volte dalla parte polizia Iraniana. In diversi episodi è stata arrestata. Nel settembre 2008, il giorno dopo del funerale di uno dei parenti delle vittime dell'estate del 1988, è stata arrestata mentre tornava dal suo ufficio in Banca di Karafarinan, poi è stata liberata dopo 3 giorni. E' stata licenziata ma è riuscita a tornare al lavoro con l'aiuto della Banca Centrale Iraniana ma dopo qualche mese è stata arrestata un altra volta (5 Decembre 2009) insieme ad altre ventotto sostenitrici delle Madri di Parco Laleh. La terza volta, nel 8 Gennaio 2010, è estata arrestata per qualche giorno. Diverse altre volte è estata arrestata anche nel cimitero di "Behesht-e Zahra". Le è stato vietato lasciare il paese nel 17 marzo 2010 mentre usciva dall'Iran per visitare la sua famiglia all'estero (restrizione tuttora in vigore). La sua udienza si è tenuta la mattina del 25 dicembre, presieduta dal giudice Salavati. Alle ore 20:00 del 12 giugno 2011 è stata identificata ed è stata arrestata dalle forze di sicurezza femminile in un angolo di via Yousef Abad e via Fatemi e poi è stata trasferita al carcere di Evin nel sezione 209, sotto diversi interrogazioni e pressione psicologica. Noi firmatari di questa richiesta, oltre alla protesta per la condanna emessa nei confronti di Mansoureh Behkish, crediamo che le condanne emesse dai "tribunali della rivoluzione" sono basilarmente disumani e in questo caso specifico più di ogni altra cosa l'obiettivo principale dell'emissione di queste condanne è porre sotto forte pressione la signora Mansoureh Behkish e fermarne le attività per i diritti umani e creare un clima di paura e terrore tra gli attivisti e le famiglie delle vittime. Noi, attivisti politici per diritti sociali e umani ricordiamo gli impegni del Governo iraniano sui diritti umani come ad esempio il riconoscimenti della libertà di pensiero e di espressione riportato nell'articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nei commi 1 e 2 dell'articolo 19della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, e chiediamo l'annullamento di tutte le condanne della signora Behkish Campagna di protesta per la condanna alla prigionia di Mansoureh Behkish. https://www.facebook.com/mansourehbehkish/posts/379431878746260

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