Monday, August 24, 2009
SOLIDARIETA’. In Piazza Bra una manifestazione per le donne iraniane
L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Domenica 23 Agosto 2009 CRONACA Pagina 11
SOLIDARIETA’. In Piazza Bra una manifestazione per le donne iraniane
«In Iran si uccide
senza motivo»
Denuncia del comitato per le madri in lutto
Le morti ingiuste provocano dolore anche oltre confine.
Una ventina di donne hanno risposto all’appello del premio Nobel per la pace Shirin Ebadi e dalle 19 alle 20 si sono trovate in piazza Bra come ogni sabato, alla stessa ora, fanno le donne dell’Iran. Madri in lutto che hanno perso i figli, uccisi per aver manifestato pacificamente il dissenso ai risultati elettorali.
Una volta alla settimana si radunano nei parchi pubblici delle loro città e stanno in piedi, vigili e silenziose per esprimere il loro dolore.
«Siamo qui per loro, non devono sentirsi sole», dice l’ex parlamentare Tiziana Valpiana, tra le promotrici dell’iniziativa.
«Tutte le donne del mondo devono essere libere», dice Maria Geneth dell’associazione Il filo di Arianna. «Mi diventa semplice riconoscermi in loro, sono donne moderne, che per strada ti salutano, che ti osp itano a casa e una volta tolto il velo nero indossano jeans e maglietta. Guardano Mtv, usano internet e leggono i libri che leggiamo noi. E sono coraggiose». Rischiano il carcere, di essere picchiate e torturate, eppure vogliono urlare il loro dolore. Piangono con coraggio i figli uccisi.
«La tragedia dell’Iran è molto più ampia di quanto avremmo potuto immaginare» , racconta Sabri, iraniana, in Italia da trent’anni ma da sempre attiva per la causa delle connazionali. «La gente scesa in piazza per esprimere pacificamente il dissenso ai risultati elettorali ha ricevuto in risposta pallottole e manganelli e molti tra gli scampati sono stati arrestati nei giorni successivi alle proteste». Sohrab Arabi, 21 anni, è stato preso vicino a casa, picchiato, torturato, e infine ucciso. Kianush Asa, 20 anni, ha fatto la stessa fine, colpevole di tre cose: era curdo, studente e sunnita.
La stessa manifestazione pacifica è stata fatta a Padova, Bologna, Roma, Genova ma anche in ! America, in Svezia e in Germania si sono organizzati comitati spontanei che si uniscono al Comitato delle madri in lutto in Iran.
«Ora che le famiglie stanno lentamente ricevendo i corpi dei loro figli ammazzati», aveva raccontato il premio Nobel Shirin Ebadi il 4 luglio scorso di passaggio a Verona, «è diventato chiaro che il numero dei morti è molto più alto di quello annunciato dal governo della repubblica islamica.
Non è possibile nascondere per sempre la verità. Ogni giorno che passa, la tragedia si sta mostrando sempre più chiaramente agli occhi del popolo iraniano».
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