Imprisonment of Jila Karam Zadeh Makvandi after her sentencing

http://www.madaraneparklale.org/2011/12/imprisonment-of-jila-karam-zadeh.html

Increasing pressures on The Mothers of Laleh Park and the arrest of Jila Karam Zadeh Makvandi The Mothers of Laleh Park - This morning, December 27, 2001, Jila Karam Zadeh Makvani, who had gone to the Passport Offoce to take care of the paper work for her passport application, was arrested by the security personnel of that organization and was taken to Evin prison to serve her 2 years with parole sentencing and was transfer to the women's section. Jila Karam Zadeh Makvani, one of The Mothers of Laleh Park, had been arrested before, on February 8, 2009 at home and had spend 34 days at ward 209 of Evin Prison and was later released with a 50 million Toman bond. There was a preliminary court hearing to investigate the charges on January 2010, which sentenced her to four years with prole on April 9, 2011. The appeal court finally reduced the sentence to 2 years without and 2 years with prole, applicable in 5 years, which could be served from the time of the sentencing on September 13, 2011. The Islamic Republic has increased the pressures on The Mothers of Laleh Park and has made the repercussions against theirs and their supporters activities more sever. Other examples of this are the sentences against Leila Seifalahi and Jila Mahdavian. Jila Karam Zadeh Makvani is a poet and one of The Mothers of Laleh Park. It's all up to Ernesto... My hands are trembling My legs even more My heart is beating like crazy And the answer to the puzzle is not revealing itself to me It's all up to Ernesto He's not taking his eyes off me Staring from the frame on the wall If he says stay, I'll stay Bound to.. The public love A poem by Jila Karam Zadeh Makvani https://www.facebook.com/notes/%DA%A9%D9%85%D9%BE%DB%8C%D9%86-%D8%AA%D9%84%D8%A7%D8%B4-%D8%A8%D8%B1%D8%A7%DB%8C-%D8%A2%D8%B2%D8%A7%D8%AF%DB%8C-%DA%98%DB%8C%D9%84%D8%A7-%DA%A9%D8%B1%D9%85%D8%B2%D8%A7%D8%AF%D9%87-%D9%85%DA%A9%D9%88%D9%86%D8%AF%DB%8C/%D9%86%D8%A7%D9%85%D9%87-%D8%A7%D8%B9%D8%AA%D8%B1%D8%A7%D8%B6%DB%8C-%DA%A9%D9%85%D9%BE%DB%8C%D9%86-%D8%A8%D8%B1%D8%A7%DB%8C-%D8%A2%D8%B2%D8%A7%D8%AF%DB%8C-%DA%98%DB%8C%D9%84%D8%A7-%DA%A9%D8%B1%D9%85%D8%B2%D8%A7%D8%AF%D9%87-%D9%85%DA%A9%D9%88%D9%86%D8%AF%DB%8C-%D8%B1%D8%A7-%D8%A7%D9%85%D8%B6%D8%A7-%DA%A9%D9%86%DB%8C%D8%AF/369483793110971

Madri di Park laleh chiedono: Unitevi a noi nella nostra protesta contro queste ingiustizie!

http://www.mpliran.com/2012/05/blog-post_18.html

Amabili e liberi iraniani,organizzazioni internazionali per i diritti umani, attivisti politici e attivisti per i diritti civili! Unitevi a noi nella nostra protesta contro questa ingiustizia! Dopo le proteste delle Madri di Park Laleh a 33 anni di omicidi e crimini commessi da Repubblica Islamica, e la loro di solidarietà con le madri in lutto, pressioni, minacce, detenzioni, e pesanti pene detentive e incarcerazioni continuano. con il continuo della pena detentiva per le madri di Park Laleh , la Repubblica Islamica sta dimostrando chiaramente il suo alto livello di violazione dei diritti umani, e il suo disprezzo per la libertà e la giustizia. Non ancora passato la notizia della pena detentiva per Jila Karmzadeh Makvandi, Leila Seyfollahi, Nader Ahsani, Omolbanain Ebrahimi, Jila Mahdavian, Maryam Najafi, e Mansoureh Behkish, abbiamo ricevuto la notizia cdella pena detentiva ordinati per tre altre persone , Hakimeh Shokri, Neda Mostaghimi, e il signor Ramezani (padre di Ramin Ramezani, ucciso sulla strada nel 2009), e un altra persona Seyed Mohammad Ebrahimi, accusato di collaborazione con le madri di Park Laleh . La condanna detentiva per Jila Karamzadeh Makvandi, Leila Seyfolahi, e Nader Ahsani sono state confermate dalla Corte d'Appello e Jila Karmzadeh è stata arrestata 27 dicembre 2011. Le condanne delle altre di Park laleh sono nelle tribunali dei magistrati. Noi, madri di Park laleh siamo molto preoccupati per la situazione attuale. Quanto queste ingiustizie possono continuare e noi in silenzio? Ogni giorno vediamo la pressione su queste madri e le loro famiglie e loro sostenitori . diventa sempre più difficile al punto che persino essere solidale con le madri e le famiglie in lutto è considerato un crimine. Noi vogliamo sapere: Perché protestare contro le violazioni dei diritti umani è un crimine? Perché nel nostro paese, l'Iran, le persone non hanno il diritto alla libertà di parola e di pensiero? Perché mostrare solidarietà con dolore e lutto di esseri umani è considerato un criminePerché gli avvocati non hanno il diritto ​​di difendere i loro propri clienti e sono e vengono considerati criminaliNoi, le Madri di Laleh Park, continueremo a far valere le nostre tre richieste fondamentali ed eterna: L'abolizione della pena di morte, la liberazione di tutti i prigionieri politici-ideologici, il perseguimento dei mandanti e degli agenti coinvolti in tutti i crimini commessi dalla Repubblica Islamica.Chiediamo il rilascio immediato e incondizionato di Jila Karamzadeh Makvandi, e per l'annullamento di tutti gli ordini giudiziari emessi per le Madri di Park Laleh. Facciamo appello a tutte le amanti della libertà, le richiedenti della giustizia , e persone oneste del Iran e in tutto il mondo, le organizzazioni internazionali per i diritti umani e attivisti politici e attivisti per i diritti civili a mostrare le gravi obiezioni a queste sentenze ingiuste e anti-umano scrivendo lettere di protesta e diffondendo la parola su queste ingiustizie. -------------------------------------------- Madri Park Laleh 16 Maggio 2012 --------------------------- Per Firmare la petizione ------------------------- https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dG14dWhiWm9FTzhDMHAzdVpEdDRoU1E6MQ -------------------------------------- https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dFRRWVM3ZmhuaWk1RXA3bmlMdU12bHc6MQ#gid=0

مادران ایرانی، مانند مادران آرژانتین برای حقوق بشر مبارزه می کنند

مادران ایرانی، مانند مادران آرژانتین برای حقوق بشر مبارزه می کنند

Sei anni di carcere a Narges Mohammadi

http://www.alexanderlanger.org/it/0/3326 Non sono una criminale! - Sei anni di carcere a Narges Mohammadi - Un appello da firmare e diffondere 7.5.2012 La Fondazione Alexander Langer Stiftung denuncia la condanna a sei anni di carcere di Narges Mohammadi, iraniana, giornalista, vicepresidente e portavoce del Centro dei difensori dei diritti umani, presidente del comitato esecutivo del Consiglio Nazionale della pace e Premio Alexander Langer 2009. Narges Mohammadi è madre di due bambini ancora in tenera età ed è stata condannata a marzo dalla corte d'appello per il suo ruolo in prima linea nella lotta per la democrazia e i diritti umani in Iran. É stata incarcerata a Teheran il 21 aprile. La pittrice e attivista iraniana Parastou Forouhar, ospite in Sudtirolo il 3 e 4 maggio per presentare il suo libro “Das Land in dem meine Eltern umgebracht wurden” sostiene con la sua testimonianza l'appello per la liberazione di Narges Mohammadi e dei tanti altri “prigionieri di coscienza”. “Non sono una criminale, non ho mai commesso peccati per cui chiedere perdono!” Per firmare l'appello Il 5 marzo 2012 Narges Mohammadi, Premio Langer 2009, è stata condannata dalla corte d'appello a sei anni di carcere per la sua attività in difesa dei diritti umani in Iran. “Non sono una criminale e non ho peccati da farmi perdonare”, così reagisce l'attivista iraniana alla notizia. Già nel 2011 era stata condannata a 11 anni di carcere per “essere coinvolta in attività contro la sicurezza nazionale, per la sua partecipazione al Centro dei difensori dei diritti umani e propaganda contro il regime”. Il ricorso in appello si è ora concluso con una riduzione della pena e l'incarcerazione avvenuta il 21 aprile. Narges Mohammadi ha due bambini ancora in tenera età. La Fondazione Alexander Langer Stiftung si schiera al fianco della sua premiata, richiedendo la scarcerazione di Narges Mohammadi e di tutte le persone incarcerate per reati di opinione in Iran. “Queste persone, donne e uomini di ogni età, non rappresentano un pericolo per la sicurezza dell’Iran, bensì una ricchezza a cui l’Iran non può e non deve rinunciare per un vero sviluppo pacifico e democratico del paese” così Enzo Nicolodi, presidente della Fondazione Alexander Langer. A supporto di questo appello è stata avviata una raccolta di firme supportata da Human Rights International e Amnesty International. Una vita dedicata alla lotta per i diritti in Iran Nata nel 1972 a Zanjan, fin dagli anni universitari si attiva pubblicamente a favore del rispetto dei diritti delle donne e degli studenti. Nel 2001 sposa Taghi Rahmani, docente universitario, con cui ha due bambini. Subito dopo il matrimonio, Rahmani viene arrestato e passa due anni in detenzione. I ripetuti arresti del marito spingono Narges Mohammadi a denunciare la situazione dei detenuti per reati d’opinione. Per queste sue accuse viene incarcerata altre due volte. Da queste esperienze, Narges trae forza ed esperienza per assistere i dissidenti imprigionati e le loro famiglie. Nel 2008 viene eletta presidente del comitato esecutivo del Consiglio Nazionale della pace in Iran che si oppone a ogni logica militare o terroristica. Il “National Peace Council” vuole far conoscere al mondo l’esistenza di “un altro Iran” che si impegna per costruire pace, sicurezza, stabilità, attraverso la tolleranza e l'amicizia. Nel 2009, quando riceve il premio Langer, Narges Mohammadi è stretta collaboratrice di Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace nel 2003, e vicepresidente del Centro dei difensori dei diritti umani. Attiviste esiliate, condannate e incarcerate e il Sudtirolo Tantissimi sono gli attivisti e le attiviste iraniane in esilio in tutto il mondo, ben 52 sono le donne incarcerate in Iran per reati di opinione. Il Sudtirolo è in vari modi in contatto con questo mondo di dissidenza e lo sostiene. Parastou Forouhar, attivista e pittrice iraniana residente da tempo in Germania, il 3 e 4 maggio 2012 è ospite della Fondazione Alexander Langer per due serate a Bolzano (Teatro Cristallo ore 18.30) e a Merano (Frauenmuseum ore 19.30). In queste due occasioni presenta il suo libro “Das Land in dem meine Eltern umgebracht wurden”. Partendo dall’omicidio politico dei suoi genitori, avvenuto alla fine degli anni '90, l'artista racconta in queste pagine il suo percorso di attivista e le odissee dei suoi viaggi in Iran, dove si reca ogni anno per commemorare l’assassinio dei suoi genitori. Insieme ad altre attiviste residenti in Sudtirolo, tra cui Sabri Najafi e Ghita Sadegi, si schiera accanto a Narges Mohammadi, dandole supporto e coraggio per affrontare questi momenti così difficili. “Con questo appello vogliamo dare il nostro supporto a tutti i dissidenti dentro e fuori l’Iran che stanno soffrendo e lottando per conquistare i diritti e la democrazia nel nostro paese”. “Non è possibile citarli tutti – aggiunge Sabri Najafi - “ma vogliamo ricordare un'altra iraniana premiata in Sudtirolo con il Premio Human Rights International, Nasrin Sotoudeh, avvocatessa, difensore dei diritti umani, attiva contro la pena di morte ai minorenni, che è in prigione dal 2010”. Link utili: http://www.alexanderlanger.org/it/797 http://www.alexanderlanger.org/it/652/3187 http://milionedifirme.blogspot.it/ http://www.persianicons.org/women/narges-mohammadi-serve-6year-prison/

شمع زندگی مادر رضا شهابی خاموش شد!

http://www.mpliran.com/2012/05/blog-post.html

مادر رضا شهابی، زنی که باخاطره فرزندش، شمع زندگی اش خاموش شد! هر شب که خواب به سراغم می آید، از پنجره اتاقم به آسمان می نگرم و با ستاره ها که با دست و دل بازی در آسمان سوسو می زنند، حرف می زنم و آرزو می کنم که فردا طلوع خورشید خوشبختی من و هم وطنانم باشد. و هرصبح که پنجره را می گشایم، به امید اینکه این روز همان روز خوشبختی است .ولی باز روزی دیگر به پایان می رسد و سال هاست که خبرهای ناگوار و تلخ را می شنوم، تا به کی؟ آن روز کدامین روز است که خورشید برای ما طلوع کند. ولی در دلم کسی می گوید آن روز نزدیک است، امروز هم صبح دیگری بود و احوال یاران پرسیدن و امیدوار بودن، ولی امروز خاطره تلخی را شاهد بودم که دچار خفقانم کرد. قصه تلخ مادری که فرزندی برومند و پاک تقدیم این سرزمین کرد که با بازوان توانا نان کارگری بر سفره می نهاد و قلبی مهربان و بزرگ داشت. آری این فرزند رضا شهابی از کارگران شرکت واحد اتوبوسرانی است که دو سال پیش در خیابان دستگیر و پس از تحمل ماه ها شکنجه و درد و ناراحتی و یازده ماه سلول انفرادی، به 6 سال حبس و پنج سال محرومیت از فعالیت اجتماعی و هفت میلیون تومان جریمه نقدی محکوم شد. مردی که برای دفاع از حقوق صنفی خود و همکاران و به خاطر مهربانی اش و خریدن قلم و کاغذ و دفتر برای فرزندان محروم این سرزمین، زیر شکنجه سلامتی اش را از دست داده و هم اکنون نیمی از بدن او بی حس و از کار افتاده است. درد آور است که همه فرزندان پاک این کشور به جرم مهربانی در زندان اند! این مرد فرزند پاک مادری است که اکنون زیر خروارها خاک خوابیده است و آرزوی دیدار فرزند را به گور برد و آنان که امروز بر مسند قدرت قوه قضاییه تکیه زده اند، آیا خود فرزندی دارند و یا پدر و مادری؟ کاش لحظه ای فکر می کردند که زنی زحمتکش با قلبی پاره پاره و چشم به راه فرزند نشسته، دریغ تا زمانی که قدرت در دستان ماست، عاطفه و انسانیت را با او کاری نیست! آیا اندیشده اید این زن، این مادر چه شبهایی با قلبی بیمار شمع وجودش در آرزوی فرزند چگونه سوخت و آب شد و عاقبت در شبی سرد و سخت زمستانی، به دور از نوازش های دست پر محبت پسرش خاموش شد! اگر چه ایران به داشتن چنین فرزندانی افتخار می کند، ولی چه کسی بیاد فرزندان رضا شهابی است؟ چه کسی به یاد می آورد همسر شجاع و فداکار رضا را که با فروش ترشی روزگار می گذراند، ولی سر جلوی نامردمان خم نمی کند. درود بر تو ای ایران، درود بر تو سرزمین من که چنین فرزندان شجاع و دلیری را در دامنت پرورانده ای. یکی از مادران پارک لاله یازدهم اردیبهشت 1391